PERCHE’ IL 14 LUGLIO NON E’ UNA FESTA, MA UN ANNIVERSARIO “TRADITO”

La borghesia, pur nel contrasto col vecchio mondo (“ancien régime”) aveva acquisito potere economico e capacità di contrasto che le permise, manovrando abilmente il “quarto stato” con parole d’ordine “illuminate” (“libertè, égalité, fraternité”) di “inscenare” con la Rivoluzione francese, la costruzione di un mondo nuovo.
Dal 1789 al 1917, essa si è gradatamente sostituita alle vecchie gerarchie, espandendo il proprio potere economico al prezzo di sfruttamento, colonialismo e quant’altro, e con notevole tributo di sangue del popolo (basti pensare alla “guerra civile americana” per il superamento della schiavitù) e con esso conquistando quello politico.
La fine della prima guerra mondiale segna, a grandi linee, il suo trionfo sul vecchio mondo, ma nello stesso tempo lascia la borghesia (di cui il capitalismo è la forma “economica”) “insoddisfatta” a un punto tale da riassorbire al proprio interno tutto il marcio preesistente e volgere le proprie armi contro tutto ciò che ne mette in discussione il potere acquisito: basti pensare alla violenta repressione delle rivoluzioni popolari in Germania e in Ungheria nel 1918-1922, alla guerra civile spagnola contro una repubblica democratica che cercava di superare il sistema feudale-clericale in quel Paese e, nella forma che più rinnega i valori dell’”89”, la promozione e il sostegno al fascismo in Italia, in Germania e in altri paesi.
Prova pure, con uno straordinario impiego di forze, a riportare in vita l’”ancien regime” combattendo contro il primo stato socialista in Russia. Nella lotta, anch’essa impari, durata per 60 anni contro ogni forma e sviluppo in senso socialista della società umana, la borghesia ha continuato a utilizzare quei principi (“libertè, égalité, fraternité”), quale maschera (la “democrazia borghese”) che più si attaglia a chi avendo il potere vero, quello economico, ritiene di poter disporre della vita degli esseri umani e delle risorse del pianeta a proprio piacimento, costruendo finte alleanze con parti del corpo sociale che sente avverso (i lavoratori e parti marginali come la “borghesia medio-piccola”, che non ha nessun reale potere economico dentro il sistema borghese).
L’impresa si può dire compiuta nel 1989 (il bicentenario!): la caduta del muro di Berlino e dei regimi “illiberali” dell’est europeo, potrebbero segnare il dilagare di “libertà, uguaglianza e fraternità” e invece segna il progressivo togliersi la maschera su tutti e tre i principi.
Resta, a mio parere illusorio e temporaneo, un barlume di “libertà”…borghese (penso non esista vera Libertà, se non si rimuovono le cause economiche delle “ineguaglianze” che impediscono di goderne tutti nella stessa misura).
Non sappiamo fino a quando sarà concessa e a quale prezzo di sangue (morti sul lavoro, sfruttamento dell’uomo sull’uomo in ogni angolo della Terra) e distruzione delle risorse del Pianeta per garantire comunque l’accrescimento economico della grande borghesia.
E non si intravede come e dove i lavoratori, prendano coscienza di queste contraddizioni e grPERCHE’ IL 14 LUGLIO NON E’ UNA FESTA, MA UN ANNIVESARIO “TRADITO”adualmente, o attraverso la rivoluzione, lottino per il superamento del sistema capitalistico che presuppone la scomposizione della borghesia quale classe dominante.
Il limite dell’analisi marxista sta tutto qui: la storia del mondo sarà pure storia di lotta di classe, ma fino ad oggi le classi che hanno soppiantato le classi al potere, avevano per tempo acquisito un certo peso economico, prefigurando nuovi modi di produzione.
Le classi “proletarie”, per loro stessa natura, non hanno modo di prefigurarsi come classe “economica” “potente”, se non negando al sistema la propria forza lavoro e, ahimè forse oggi prevalente, il proprio comodo ruolo, almeno in Occidente, di “consumatori”, anche se "individualmente" marginale.
… libertè, égalité, fraternité…

Tony Brusca

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