Il comunismo moderno è anarchico

Con questo post mi rivolgo soprattutto ai miei nuovi amici che sono comunisti di fatto, ma non hanno mai pensato di esserlo, ma anche ai miei vecchi amici comunisti che invece credono di esserlo, ma spesso non lo sono.

Il comunismo nasce dalle idee di Marx e suo amico Engels, ma molti dei suoi ideali, quali uguaglianza, solidarietà, onestà, rispetto, misericordia, aspirazioni verso una società più giusta, li troviamo già nel Vangelo.

In Europa queste idee ha cercato di mettere in pratica Lenin, forzando il corso della storia per l’impazienza e il rancore personale verso lo Zar (che gli ha ucciso il fratello). In realtà non era il momento giusto per il comunismo. Secondo l’analisi di Marx, prima di arrivare al comunismo, dobbiamo attraversare tutta la fase capitalista, arrivando al suo declino naturale. Io credo, che in Europa, questo momento è arrivato solo ora.

Solo ora siamo pronti per cominciare a prendere coscienza dell’insostenibilità (ecologica, morale e culturale) del modo di vivere capitalista. E non serve a niente sterminare i “padroni”, nasceranno inevitabilmente altri. Con la rivoluzione sovietica abbiamo visto che anche lo stato comunista può essere padrone. Se vogliamo un mondo senza padroni, dobbiamo eliminare loro servi. Cominciando da noi e dando un esempio attivo anche agli altri.

Prima di morire Lenin si era reso conto di un altro grave errore della sua rivoluzione: l’imposizione dell’economia interamente statale, e ha cercato di reintrodurre la piccola attività privata, che però non è stata portata avanti da Stalin.
L’ultimo, forse il più grave errore del comunismo sovietico, è stato quello di aver cancellato Dio. Non abbiamo nessuna certezza che Dio esiste, come non abbiamo nessuna conferma che non esiste. La fede deve essere una scelta libera, non imposta dalla Chiesa o vietata dal Partito. Si può credere in Dio, come si può credere nell’Uomo, l’importante è avere un sogno, un ideale a cui tendere e cercare di metterlo in pratica. E non dimentichiamo che Cristo, inventato o no, è stato il primo comunista della storia.

Cosa possiamo fare?

In realtà le strade che portano al comunismo sono tante.

Ognuno può scegliere quella più consona alla sua natura, importante è cominciare a fare qualcosa. Si può diventare vegetariani o almeno mangiare meno carne, colpendo così l’allevamento industriale violento e guadagnando anche in salute. Se non si è ancora pronti, si può semplicemente consumare di meno, evitando le cose inutili per noi e dannosi per l’ambiente. Si può coltivare qualcosa da soli o sostenere i produttori locali. Si può usare la bicicletta o andare a piedi, invece di usare sempre la macchina. Si può fare il volontariato, aiutando le persone bisognose. Se ci si può permettere, si può smettere di lavorare per il sistema e cominciare a coltivare qualche passione oppure fare qualcosa di socialmente utile. Si può cercare di spiegare la necessità del comunismo agli altri. Si può condividere con gli altri i saperi che aiuterebbero a costruire una società alternativa o insegnare on line il nostro mestiere ai migranti o ai residenti nei paesi in via di sviluppo come fa [omissis].

Si può, infine, sostenere un partito che voterà le leggi giuste, quali riduzione dell’orario di lavoro e lavoro per tutti, riduzione della spesa militare, divieto di vendere gli armi ai paesi del terzo mondo, riforma radicale della scuola e della televisione, riforma della parte del Codice Civile che definisce ancora gli animali come cose mobili. Il partito è indispensabile, ma è solo una minima parte. Se vogliamo battere il sistema, dobbiamo cercare tutti di vivere più semplicemente possibile, rendendosi conto che il nostro attuale livello di vita è insostenibile per il pianeta.

Cerchiamo di ritrovare la nostra dimensione umana insieme, incontrandoci di persona. Facebook può essere un potente strumento di organizzazione, ma non passiamo le nostre vite sul telefono, e non chiudiamoci neanche nei nostri rapporti di coppia, almeno finche siamo giovani, continuiamo ad essere vivi e curiosi del mondo senza essere possessivi dei nostri partner. Invece di consumare passivamente, alimentando il sistema, cantiamo, balliamo, parliamo, instauriamo i rapporti profondi, non superficiali di solo sesso (anche questo è consumismo).

Sosteniamo, condividendoli sui social e proponendoli per le feste organizzate dai nostri comuni o dagli associazioni o nei locali che frequentiamo, gli artisti che trasmettono la cultura e l’impegno sociale: ci sono tanti artisti autentici e in gamba che rischiano di essere soffocati dal sistema attuale.

Vi lascio qualche nome: [omissis] e sono sicura che conoscete altri.

Cerchiamo di creare una nostra rete e dare l’inizio alla società alternativa cominciando ad organizzare le serate con la buona musica e magari con la vendita di prodotti locali.

Che ne dite?

14/02/2019

Irina Brashchayko

 

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