PNRR: semplice, no!?

Io sono un perfetto imbecille in economia. Non posso certo mettermi a confronto con il messia Draghi. Però. questi soldi del PNRR li avrei divisi in 4. Una semplice divisione. Avrei chiamato il ministro dell'istruzione, della sanità dell'università e dei trasporti ed avrei detto loro di prendere la loro parte. I progetti ci sono già, e sono tutto ciò che per anni è stato definanziato perché ce lo chiedeva l'Europa. AL SUD NO PONTE E NO FORMAZIONE PROFESSIONALE, MA RICERCA ED UNIVERSITÀ (avevo per sbaglio pigiato il blocca-maiuscolo, ma ci sta che rimanga maiuscolo, lo lascio così) Poi, avrei dato a qualcuno l'incarico di ricostituire l'IRI, e di assumere li ingegneri ed economisti, dando la precedenza a coloro che sono emigrati all'estero. Avrei detto a costoro di preparare i progetti anche per ciò che ancora non è stato finanziato. Se mi chiamassi Draghi, inoltre, avrei confessato tutti i favori che ho elargito ai miei amici a cominciare da quando, direttore del ministero del tesoro, ho svenduto a loro la vecchia IRI. Avrei denunciato la svendita dell'ENI e soprattutto avrei confessato di aver rinunciato unilateralmente alla golden share sull'ENI, cosa che ha consentito a quest'ultima di vendere il gas ai cittadini a 5 volte il prezzo a cui lo acquistava dalla Russia.

Invece il piano è questo: prima far fuori Conte, che era troppo fuori dai giochi per essere pienamente controllato sul PNRR. Per questo motivo fare un gran baccano mediatico sui ritardi per spianare la strada al messia Draghi, che avrebbe sistemato tutto in pochissimo tempo, purché lo lasciassero fare. Quindi è calato un totale silenzio stampa sull'impiego dei fondi previsto dal PNRR. Nessun dibattito parlamentare, parlamentari che ricevevano mille pagine da approvare due ore prima del voto in parlamento, e tutti zitti e mosca, se no si perdevano i soldi. Silenzio stampa assoluto sul fatto che metà dei soldi della prima tranche non fossero stati spesi. Ma Draghi lo sapeva che sarebbe andata così, infatti voleva farsi eleggere presidente della repubblica, per dare la colpa a quello che sarebbe venuto dopo di lui. Ma la Meloni e Salvini, che sembrano folgorati sulla via di Damasco dopo aver visto l'immagine di Draghi, fanno parte del piano. Infatti, adesso, grazie ai ritardi, possono far passare un codice degli appalti che snellirà tutte le procedure e potranno affidare tutti i soldi del PNRR, senza gare, a tutti i loro amici, che potranno subappaltare a caporali che intascheranno tutto il malloppo facendo lavorare senza contratto la gente che, inevitabilmente, verrà occupata. Però avremo il ponte. Lo avremo? Certo che no! Il ponte non può tecnicamente stare in piedi, neanche in assenza di terremoti. Ma sarà colpa di coloro che verranno dopo.

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