Una riforma che aggira l'ostacolo 

Computo dei comunisti e dei rivoluzionari è o almeno dovrebbe essere quello di leggere la realtà non per modificarla ma per cambiarla.

L'assurdo scioglimento delle Camere che porterà alle elezioni del 25 settembre 2022 in un clima rovente tali, invero, non sono alla luce di poche e banali osservazioni: il potere ha la necessità fisiologica di eliminare qualsiasi obiezioni alle sue scelte il che si commuta nel bisogno impellente di mettere a tacere un'opposizione istituzionale e sociale; il bisogno di sentirsi forti porta con sé la necessità di ergersi a guida e/o pater patria se non addirittura padre in senso arcaico.

Dietro lo scioglimento credo ci siano anche altri progetti di cui forse parlerò in altro discorso.

Qui mi preme sottolineare come con l'ultima riforma Costituzionale si sia avviato l'aggiornamento di un ostacolo.

Già perché gli ostacoli o si abbattono, e quel cattivo d'animo di Renzi ci ha provato nel 2016, o si aggirano e sempre lo stesso cattivo ci è riuscito. 

Mi spiego.

Obiettivo della Riforma del 2016 era quello di eliminare il bicameralismo, fonte, a loro dire, di inutili lungaggini nell'approvazione di leggi; salvo poi smentirsi nei fatti approvando la cosiddetta riforma Fornero in 20 giorni.

Con l'ultima riforma si è avviato l'aggiornamento dell'ostacolo.

Di fatto si sono eliminate le differenze fra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica in materia di elettorato attivo e passivo cioè si vota a 18 anni per entrambi e si può essere eletto a 25 anni in entrambi.

Si sa siccome ogni tanto mi piace vincere facile chi vuol scommettere che la prossima richiesta di riforma punterà ancora all'eliminazione, stavolta del tutto, del bicameralismo? L'assunto - assurdo per chi scrive - sarà: che senso ha avere due remi dello stesso organo che non hanno differenze? Peraltro il numero complessivo di Deputati e Senatori è già inferiore a quello che fu la Camera.

Quindi si parte da una riduzione dei Parlamentari e di conseguenza degli spazi di democrazia attuata un nome di un ritorno economico che non ci sarà per arrivare all'annilichimento della democrazia parlamentare con una marasma di futuri legislatori che avranno il solo computo di ammantate di rappresentanza il popolo cornuto e mazziato due volte: non sceglierà i suoi rappresentanti ma tali, formalisticamente e neanche formalmente, saranno; quegli stessi parlamentari che faranno più gli interessi della parte avversa al popolo

 

Dove sono i comunisti pronti a mettersi contro l'accumulazione della ricchezza?

La domanda non è fuori luogo e sarà  tema di altro mio intervento.

 

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