Molti mi chiedono che senso ha essere comunisti oggi.
Io mi chiedo che senso ha per chi me lo chiede porre questa domanda specie perché il più delle volte si tratta di operai sottopagati, sfruttati ed oggi pure felici di esserlo.
Se togliamo la dignità dei diritti e lo facciamo una goccia alla volta la parte più povera della società non se ne accorgerà.
Sono anni che ribadisco che "Il Capitale" di Marx l'hanno letto e capito meglio i capitalisti che i comunisti. A loro - i capitalisti - basta semplicemente evitare di creare lo scandalo ma non evitando di usare, per esempio, bambini (e donne, aggiungeva Marx ma erano altri tempi, forse) negli stabilimenti anche ad altro rischio bensì facendo in modo ad ogni costo, con l'apporto della stampa, che si venga a sapere.
Così i morti a Jakarta sono solo lontani numeri inconsistenti, non ci appartengono.
Così i deportati sulle coste dell'Europa sono solo un piccolo neo nella stagione turistica di Lampedusa.
Così i profughi al ghiaccio in Bielorussia non esistono semplicemente perché quando abbiamo studiato geografia la Bielorussia non esisteva, era parte dell'URSS e quindi è colpa dei comunisti se stanno morendo di freddo anche bambini innocenti.
In fondo la colpa è sempre degli ultimi e se non ci sono di quelli che c'erano e non hanno fatto nulla.
Diversi dicono che siamo sotto dittatura. Ora a parte che se fosse vero non potrebbero dirlo impunemente così apertamente (e mi scuso per la vicinanza degli avverbi anche se forse non ricordiamo più cosa siano); vi domando: cosa fate veramente per combattere questa dittatura?
La differenza fra me, fra noi comunisti e aderenti ad una sinistra che vede nel PD un nemico da abbattere sta tutta qui: voi vi fate trascinare dalle mode di proteste del momento, anche create ad arte per uso e consumo di alcuni; noi prima di protestare ci facciamo due domande e siccome la risposta è sempre la stessa - la società così come è organizzata oggi non ci sta bene e non ci stava bene neanche ieri o trent'anni fa - protestiamo e proponiamo una vera alternativa a partire da una seria redistribuzione della ricchezza nazionale perché a parlare di solo reddito ci stiamo stancando.

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