Conte incarna il presupposto fondativo nei 5s. Il loro non programma è: "onestà ed ecologia".
Non è la prima volta che nasce un movimento/partito a partire da questo non programma. Ci sono stati i verdi, prima di loro. Ma all'interno dei verdi c'era una parte che si spingeva oltre in senso anticapitalistico. Si sono lacerati anche per questo, perché al loro interno c'erano 'anime' differenti che in testa loro avevano aspettative anche opposte.
Il m5s non dichiara da che parte sta, perché pretende di rappresentare tutti: padroni e servi, capitalisti e lavoratori, ed effettivamente non sta da nessuna parte. Il rdc è una bandiera che può essere impugnata non solo dai lavoratori, ma anche un capitale che vuole una sostanziale assenza di vincoli contrattuali e desidera che il rapporto di lavoro sia regolato dalla libera contrattazione tra domanda ed offerta. Milton Friedman era il caposcuola di questa visione, egli si rendeva conto che, se da un lato, la forza lavoro doveva essere soggetta all'unica legge del 'libero' mercato, dall'altro lato occorreva garantire la 'sopravvivenza fisica' dei lavoratori disoccupati prodotti da tale 'libera contrattazione'. I timidi accenni alla difesa di un ruolo pubblico non si spingono oltre ad un ruolo del tutto marginale dello stato nell'economia, tutt'altra cosa rispetto alla visione del primo centrosinistra anni '60 di stampo keynesiano. Il loro non voler essere 'ne di destra ne di sinistra' si inscrive all'interno di un quadro politico in cui la sinistra in realtà non esiste più in parlamento almeno dal 2008.
Non esiste cioè una forza politica che dichiari di rappresentare i lavoratori ed i disoccupati.
In questo quadro, l'attuale sedicente sinistra, non è altro che una seconda destra. Come negli USA, vi sono due destre che si fronteggiano, una che spinge verso una egemonia del capitale transnazionale e l'altra che difende invece il capitale legato al territorio. Due visioni diversamente reazionarie del mondo. I 5s non si schierano da una di queste due sponde, ma nel contesto attuale ciò non rappresenta in se il vero scandalo.
Il problema vero è l'assenza di una sinistra vera, una sinistra dei lavoratori. La destra fascista e razzista vince quando i lavoratori perdono 'coscienza di classe'. Smettono di essere, cioè, un soggetto politico cosciente, in grado di cambiare la realtà. Allora il proletariato viene egemonizzato dall'unico soggetto rimasto in campo, che è il suo nemico. Ma perché questa operazione riesca deve credere ad altri falsi nemici, costruiti ad hoc, che fascisti e razzisti sanno ben confezionare ideologicamente. Dall'altro lato, la falsa sinistra perde sempre più la capacità di attrazione nei loro confronti, così impegnata in tutte le battaglie di eguaglianza, tranne una, che è quella sociale ed economica.
Tempi sempre più brutti si prospettano.

Gaetano Piazza

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