Sulla questione della moneta unica.
Intanto la questione non è se la moneta sia unica o meno, ma se è sovrana o meno. La lira non era già una moneta sovrana. La Banca d'Italia era già una banca privata e svincolata dal ministero del tesoro. Questo dall'inizio degli anni '80. Fu una decisione presa senza una legge e senza un dibattito politico, fu una decisione del tutto privata ed informale concordata da Ciampi e Andreatta, allora rispettivamente governatore della Banca d'Italia e ministro del tesoro. Fu la decisione che determino' l'impennata del debito pubblico e l'inizio del lungo cammino che ci ha portato all'Italia di oggi, descritto nel mio post. Con questo divorzio la Banca d'Italia non era più tenuta a emettere moneta per acquistare al valore nominale i titoli del debito pubblico. Grazie a questo gli interessi reali sul debito, cioè depurati dall'inflazione, erano prossimi allo zero, questo rendeva il deficit molto sostenibile, ed infatti era allora infinitamente più basso che adesso. Ed il deficit era basso, nonostante la spesa pubblica e lo stato sociale fossero notevolmente più elevati che adesso. L'euro è stato usato come un feticcio ideologico, un simbolo che rappresentava un'Europa finalmente unita e pacifica. Ma questa è ideologia. Esiste un solo antidoto per difendersi dall'ideologia, ed è la conoscenza. Non è questa la sede per approfondire la natura della moneta moderna. Essa è una moneta che viene definita fiat. Cioè viene creata dal nulla. Nell'agosto del 1971, con la dichiarazione di Nixon sulla fine del cambio fisso tra dollaro ed oro, finisce il sistema monetario internazionale nato col trattato di Bretton Woods del luglio del 1944. Quel sistema obbligava le banche centrali a sostenere cambi fissi con il dollaro e quindi con l'oro, ed obbligava le banche centrali a possedere riserve in dollari che pareggiassero la massa monetaria emessa. Con la fine di quel sistema, le banche centrali erano svincolate da qualsiasi limitazione, e potevano creare dal nulla tutta la moneta che volevano. Questa fu una opportunità per stati che potevano così appropriarsi di una leva monetaria possente per poter condurre politiche economiche 'espansive'. Ma la privatizzazione delle banche centrali e la fine del vincolo che le legava alle esigenze dei rispettivi stati, ha segnato un trasferimento di sovranità senza precedenti dagli stati a banche private, divenute proprietarie effettive di tutte le banche centrali europee, ancora prima della nascita dell'euro. E' nato così un non stato, ovvero uno stato nascosto, detentore del vero potere, in grado di ricattare gli stati ufficiali attraverso il ricatto di un debito sempre più elevato, creato artificialmente, come conseguenza del fatto che hanno perso il controllo della propria moneta.
L'Euro è una moneta attraverso la quale tutti gli stati europei sono divenuti colonie di questo stato invisibile. Una storia molto simile a quella del Franco delle Colonie Francesi d’Africa (FCFA). Il FCFA è utilizzato dalla maggioranza delle colonie africane della Francia. Nell’Area CEMAC (Comunità Economica e Monetaria dell’Africa Centrale): Camerun, Ciad, Gabon, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo a cui si è aggregate la Guinea Equatoriale. Nell’Area UEMOA (Unione Economica e Monetaria dell’Africa Occidentale): Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Senegal, Toto a cui si è aggregata la Guinea Bissau. Il FCFA è sotto il ferreo controllo della Banca Centrale di Parigi che ne decide il cambio (fisso) con l’Euro, l’emissione di cartamoneta, le politiche finanziarie dei singoli Paesi, la gestione delle loro riserve di valuta pregiata (custodite in Francia), le politiche di devalutazione e inflazionistiche. In poche parole il FCFA è una potentissima arma finanziaria per mantenere l’Impero d’Oltre Mare.
Forse ho esagerato con la lunghezza del commento, ma il mio intento è quello di contrastare slogan e luoghi comuni sul tema della moneta.
Gaetano Piazza, 18 febbraio 2021 da un commento ad un suo post

 

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