Con l'ingresso di Salvini nella maggioranza è finito un equivoco. Salvini aveva un compito che era quello di far passare l'idea che essere contrari all'Europa ed alle sue politiche ordoliberiste fosse 'sovranismo' e quindi qualcosa che somigliasse al 'nazionalismo'. La parola 'sovranismo' é diventata sovrapponibile alla parola 'fascismo'. Il sillogismo ideologico è arrivato ad estendere questo concetto fino a comprendere qualsiasi sorta di antiamericanismo o antiimperialismo. Il finto keynesismo di Salvini è servito a far passare l'idea che il suo opposto, cioè l'ordoliberismo, fosse 'di sinistra'. La gente semplice ha introiettato l'idea di una sinistra rappresentata da coloro che vanno a braccetto con i Benetton, con i Marchionne (Renzi), con banchieri come Monti e Draghi. Allora non ci si meraviglia più se il PD che viene presentato come il partito più rappresentativo della sinistra, prende i voti nei quartieri 'bene', mentre i leghisti ed i fascisti riescono ad abbindolare i sottoproletari delle periferie. Il fascismo oggi si alimenta di questa idea di sinistra 'aristocratica' e borghese. Ma quanto arriva il momento di decidere le sorti del paese, perché ci sono somme ingenti da amministrare, allora tutti buttano giù la maschera e si rivelano per quello che sono. La Meloni, che, pure lei è entrata nei salotti buoni, ha avuto l'incarico di tenersi in disparte. In modo da poter continuare la farsa di una sinistra che oltre ad essere 'aristocratica' è pure antifascista. Questo le farà intascare la vittoria alle prossime elezioni, purtroppo. Ed allora toccherà a lei reprimere chi oserà ribellarsi alla miseria.

Gaetano Piazza
8 febbraio 2021

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