PER IL BENE COMUNE

La classe operaia non andrà in paradiso.

Almeno non tutta. Il lavoro in se non è un valore. Il lavoro che produce dei beni inutili o addirittura nocivi non può certo essere considerato virtuoso.

Oggi come oggi coloro che lavorano e consumano il minimo indispensabile sono da considerarsi più virtuosi di chi lavora dalla mattina alla sera per permettersi di comprare i beni inquinanti o superflui. Anche perché chi lavora più del necessario toglie la possibilità di lavorare e di guadagnare agli altri. Tutto questo va a danno di tutta la società perché la produzione e lo smaltimento dei beni inquinanti o anche solo superflui danneggia l’ambiente e di conseguenza mette a rischio la nostra salute e ormai anche la nostra sopravvivenza.

Anche l’esercito dei disoccupati pesa su tutta la società e non solo su chi si aggrappa tutto il lavoro che può. È chiaro che il proletariato è spesso costretto ad accettare un qualsiasi lavoro per sopravvivere, ma questo è giustificabile solo se si tratta della sopravvivenza.

Lavorare oltre il necessario equivale a collaborare con il sistema che ci sta portando al collasso sociale e ambientale.

Badate che non sono contraria al benessere in se, ma a quel benessere che danneggia gli altri e, siccome viviamo in un mondo finito, al benessere economico deve necessariamente essere posto un limite. Il benessere economico eccessivo non può essere giustificato dall’essere più bravo o più lavoratore di altri.

Una società sana deve lodare le persone che, lavorando per soddisfare i loro bisogni, contribuiscono al benessere di tutta la società o almeno non la danneggiano. E chi lavora con questa logica, anche se da imprenditore, difficilmente potrà arricchirsi in modo eccessivo. È chiaro che non possiamo aspettare che tutti comincino a lavorare in questo modo volontariamente.

Ma quando tante persone prenderanno coscienza di questa realtà innegabile, potremo richiedere, prima con le buone e poi, se necessario, anche con la forza, che questo comportamento diventi una legge PER TUTTI.

12 giugno alle ore 13:13

Irina Brashchayko

 

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