C.V.D
(come volevasi dimostrare) veniva scritto alla fine di un problema quando esso veniva risolto partendo da una ipotesi precisa.
C.V.D si può scrivere oggi a conclusione di un percorso politico che ha visto un movimento anomalo, i 5*, affermarsi in modo altrettanto anomalo sulla scena politica italiana partendo dall’assunto mistificatorio che esso non fosse né di destra né di sinistra, come se, ad esempio, realizzare il TAV o il ponte di Messina sia solo una questione tecnica, quindi neutrale, né di destra né di sinistra, e non invece una scelta politica con precise implicazioni ideologiche.
Fin da subito alcuni abbiamo detto che quell’anomalia era destinata a finire, così come era finita una esperienza analoga, la Rete, condotta soprattutto in Sicilia da Orlando. Direi che anzi il movimento è durato fin troppo, forse grazie soprattutto al radicamento sociale che ha saputo realizzare attraverso l’utilizzo del web, sapientamente sfruttato dall’equipe messa su da Grillo e Casaleggio.
Oggi il movimento sta dimostrando il suo volto autentico di cane da guardia del sistema che non mette in discussione alcun assetto strutturale del potere, con ciò rinunciando a quei pochi punti progressisti che avevano catturato la simpatia e l’adesione di tanta gente di sinistra e persino di comunisti che intravvedevano nel movimento grillino lo strumento di una rivoluzione. E i dolori di pancia interni al partito non partito stanno esplodendo, com’era normale e prevedibile, in forma collettiva dopo anni di scissioni striscianti di quadri e soprattutto elettori ed elettrici, come hanno dimostrato tutti gli esiti elettorali finora registrati. Forse é un bene che si rompa il giocattolo affinché esso possa assumere un’identità chiara e non equivoca, che abbia la forza di presentarsi al giudizio dell’opinione pubblica senza la doppiezza dell’ambiguità.
16 giugno 2020
Vincenzo Lombardo