Trappola per pecore

L’universo dei benpensanti è felice perché il senato ha approvato la proposta della senatrice Liliana Segre di istituire una commissione per lo studio – con sottinteso bando – dei fenomeni di razzismo, antisemitismo e odio.

Dirò poi di cosa penso che questa commissione dovrebbe occuparsi, intanto vorrei manifestare qualche perplessità.

Questa trovata mi ricorda la lunga campagna di rispetto della legalità in cui si sono impegnati tutti i partiti dell’arco liberista, vale a dire, con riferimento alla situazione attuale, tutti i partiti presenti in parlamento, a partire in particolare dai primi anni ’90, da quando cioè ha cominciato a prendere piede l’idea che esistesse un unico pensiero e conseguente unico mondo possibile, quello liberal-capitalista. Alle masse non restava che ubbidire, in nome del feticcio legalità, alle leggi che quel pensiero e quel mondo si davano per la propria preservazione, giustificata, appunto, dall’insieme delle leggi che il sistema si dava. Questo messaggio è stato veicolato nelle scuole con l’invenzione dell’educazione alla legalità, l’erede di quella che era stata, con riferimento alla mia diretta esperienza nella scuola della Sicilia, la legislazione mirata alla diffusione della “cultura antimafiosa”.

È un caso che questa metamorfosi sia avvenuta subito dopo che il pds, presunto erede del pci, ha iniziato a frequentare le stanze del governo, cioè della gestione dello stato di cose presente, abbandonando la strategia dei presunti progenitori che miravano, invece, almeno in teoria, a cambiare lo stato di cose presente?

Dicevo che il voto del senato ha evocato in me quell’altro tassello del consolidamento del potere attuale. Nulla da dire sull’obiettivo di contrastare il fenomeno aberrante della discriminazione, e ancor peggio della persecuzione, sulla base della razza, come se ci fosse un qualche coinvolgimento delle facoltà volitive dei viventi nel nascere in un posto piuttosto che in un altro, ad avere un determinato colore della pelle.

Cioè, è bene chiarirlo e ribadirlo, nessuno ha responsabilità personale nel ritrovarsi appartenente ad una razza per cui non ha alcun fondamento alcuno atteggiamento censorio sulla base della razza, fattore naturale oggettivo di cui non si può e non si deve rispondere dinanzi a chicchesia.

Altro discorso si deve fare quando si affrontano i temi dell’antisemitismo e dell’odio. Qua non c’è alcun fattore oggettivo, naturale, e pertanto incensurabile, ma si entra nel campo del pensiero, che si forma e manifesta sulla base di scelte e per responsabilità dell’individuo. Che significa antisemtismo? O meglio, cosa si vuole fare passare per antisemitismo? Se ci si rifà all’origine biologica dei semiti (Ebrei, Arabi, Fenici e forse altre popolazioni del medio oriente) non c’è bisogno di operare alcuna specificazione perché l’antisemitismo rientra nel concetto di razzismo, che va combattuto senza ambiguità e senza riserve. Se ci si riferisce all’aspetto religioso si può ipotizzare che “Nel contesto religioso il termine 'semitico' è riferibile alle religioni dei popoli che usano lingue appartenenti a questo gruppo, così l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam sono definite religioni semitiche. Con il termine 'semita' possono anche essere indicate le religioni politeiste che fiorirono nel Vicino Oriente antico.” (Wikipedia).

Stanti così le cose non si capisce che bisogno c’è di privilegiare queste religioni, quando la nostra Costituzione stabilisce che non si possono discriminare le persone i base al sesso, alla razza, alla religione.

Si vogliono proteggere le religioni diverse dal cristianesimo? Basta applicare la Costituzione e ribadire quanto essa norma in maniera cristallina, senza creare canali privilegiati verso il semitismo. A meno che …

E qui sorge il dubbio: non è che dietro il pretesto di proteggere l’ebraismo in modo specifico si vuole inculcare l’idea che va difeso e sostenuto lo Stato che di tale religione si fa custode e protettore! Perché il discorso cambia radicalmente e c’è da chiedersi se si vogliono costringere le persone a pensare politicamente secondo gli interessi confacenti allo stato di cose presente. Infine l’odio. Dove si vuole andare a parare con questa trovata naif?

L’odio è necessario nella dinamica storica dell’umanità. Se non ci fosse stato l’odio non ci sarebbero state le rivoluzioni nella storia; mi pare una verità lapalissiana. Intanto ci sono rivolgimenti sociali in quanto ci sono persone che si ribellano alle condizioni date e ai loro gestori oppressori, le classi dominanti, tramutando il loro odio verso gli oppressori in rivolta e spesso in rivoluzione. Non si è mai sentito che sia stata operata una rivoluzione con l’amore.

Si vuole forse inculcare l’idea che quello attuale è il migliore mondo possibile e bisogna amarlo anziché odiarlo?

Non è detto che il fine ultimo della strumentalizzazione delle offese alla Segre puntino in questa direzione. Che bisogno c’è di mettere su addirittura una commissione parlamentare per studiare le ingiurie e porvi rimedio? Basterebbe un provvedimento di poche righe – ammesso che non esistano già leggi ad hoc – con il quale si stabiliscono criteri nuovi e più stringenti contro la diffamazione a mezzo stampa, specificando l’aggravante del ricorso ai social media per perpetrare questa pratica odiosa.

Ma anche qua si ha l’impressione che si voglia strumentalizzare la Segre per fare passare un altro messaggio: il potere, con le sue istituzioni, non va criticato. E questa costituirebbe una formidabile clausola di auto salvaguardia nella fase attuale in cui la crisi di sistema semina germi di insoddisfazione e possibile ribellione, come si sta verificando in tanti paesi dell’America Latina. Ribellione impossibile se l’odio, naturale, viene sostituito dall’amore, sancito ed imposto per legge. Non si tratta di essere complottisti, evidentemente, ma soltanto di non fare la parte della pecora di fronte alle trappole che il potere tende per la propria conservazione.


SEGUONO COMMENTI:

Stefano:

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Camillo:

Che nazione/stato è quello che ha bisogno di votare una commissione sul RAZZISMO e ANTISEMITISMO? L'odio è un'altra cosa, è sentimento che appartiene alla natura dell'uomo, pertanto inscindibile da esso, ma da esso governabile e gestibile, ed è appunto questa sua gestibilita' che fa' la differenza, e hai perfettamente ragione dall'odio gestito sono nate tutte le rivoluzioni!

Nicolò

Quando mi sono posto contro l'odio non intendevo certo riferirmi all'odio di classe che in fin dei conti è autodifesa; parlavo e parlo di quell'odio verso i propri simili se non peggio dell'odio verso chi sta peggio come se i mali del mondo discendessero dalle colpe altrui.

Le rivoluzioni sono nate dall'odio ma se ci pensate bene col risvolto della medaglia: la coscienza di se come classe e l'amore verso chi in quella classe, ergo nelle medesime condizioni, si trova; quindi non un atto di egoismo o egocentrismo nel senso del singolo ma un atto pluralista e condiviso che nasce dallo stato di insoddisfazione generato da altro gruppo o classe.

Le parole, specie nel mio lavoro, poi hanno un senso e significato e volendo tornare al dualismo legalità/antimafia secondo me la descrizione fatta da @Vincenzo è perfetta: si vuol coprire col telo di norme “lo stato attuale di cose” per evitare che qualsiasi pensiero critico, e quindi anti, possa in futuro dissentire e porsi contro.
Le leggi dell'uomo non sono e non saranno mai perfette perché risentono di tutte le emozioni che proviamo ma un dato secondo me è certo: oggi i sentimenti positivi forti tendono ad essere banditi sol perché si vuol dimostrare che la società a bisogno di regole e c'è chi, da buon padre di famiglia, sa quali esse siano e sta riuscendo, con una operazione credo senza precedenti nella storia dell'umanità, a far chiedere alle pecore di essere portate al macello perché è bello ed utile.

Razzismo, odio, antisemitismo sono sentimenti usati oggi per convincere i più di quanto ho teste detto.

Il vero guaio, compagni, è che di fronte a tutto questo quelli che un tempo erano le pecore nere si sono poste su un piedistallo mobile credendosi superiori - mi riferisco a tutta la pletora di sinistra che sa parlar bene ma razzola malissimo - convinte di non andare al macello senza accorgersi che il piedistallo va in quella direzione.
Che fare? Direbbe un grande compagno (che non ho letto). Beh in un mondo che bela non ci resta che abbaiare e correre “in direzione ostinata e contraria”.

Buona serata compagni.

P.S. che ne dite se facciamo diventare queste riflessioni un articolo che poi pubblicherei su un sito così da non disperderlo?


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