Cos’è il comunismo

Sono diversi secoli che si parla del comunismo, ma ancora non abbiamo un’idea precisa di cosa sia e soprattutto come lo si raggiunge.

E pure è semplice.

Che cos’è lo dice la parola stessa. Comunismo deriva dal latino commūnis («comune», «pubblico», «che appartiene a tutti», ma anche «neutrale», «imparziale» e «equilibrato»).

Questo però non significa che dobbiamo per forza vivere nei comuni o che tutto deve essere della proprietà dello stato. E soprattutto non significa che questi modelli devono essere imposti al popolo.

Lo stesso Marx parlava dei comuni liberi delle persone libere. Si, prevedeva un periodo della dittatura del proletariato, ma non la dittatura SUL proletariato. Cosa significa questo? Significa solo una cosa, il comunismo deve essere volontario, anzi voluto dal popolo. Deve partire dal popolo nel suo insieme, non dai pochi illuminati che lo guidano e lo controllano. Gli illuminati devono solo illuminare. Il resto spetta al popolo. Perché se non è il popolo a decidere, ci vorrà per forza una dittatura per controllarlo. E solo gli ignoranti possono credere che esistono i dittatori buoni.

Quando invece la decisione parte dal popolo, non c’è bisogno di controllarlo, sopprimendo i diritti individuali.

Basterebbero le leggi democratiche.

Partirà mai questa volontà dal popolo? Io credo di sì. Basta fargli capire che i beni comuni sono importantissimi.

Dal primo bene comune, l’ambiente, dipende addirittura la nostra sopravvivenza. Dalla salute delle altre persone dipende anche la salute nostra.

Anche la previdenza sociale è un servizio pubblico.

E dalla qualità dell’istruzione pubblica dipendano la nostra sopravvivenza, la nostra salute, il nostro benessere.

Il comunismo cioè non sono solo gli aumenti in busta paga della classe operaia. Anzi, in questo modo siamo diventati tutti più borghesi.

12/09/2019

Irina Basistova

 

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