Unità prima e dopo

Questo “Fronte Popolare e Costituzionale per Onestà e Giustizia” è, in teoria attraente per coloro, comunisti come me, non sanno più per chi e perché votare.

In effetti servirebbe a contrastare la rinascita di un bipolarismo che, come quello del ventennio trascorso, è servito a stritolare ed a far scomparire tutta la vecchia sinistra di classe.

Ma questo solo in apparenza, in quanto questo terzo polo non potrebbe governare da solo. Dovrebbe cercare alleanze in parlamento. Si riprodurrebbe la situazione che ha portato il M5S all'impasse attuale.

È una opzione politicista ed elettoralista, come lo sono state tutte le liste variopinte ed arcobaleno che sono state proposte negli ultimi vent'anni all'elettorato di sinistra.

Politicista ed elettoralista, perchè portatrice di una visione che vede la politica come gioco di alleanza tra forze diverse, dando scarsa attenzione ai contenuti. E questa scarsa attenzione ai contenuti, è frutto della logica che vuole unire posizioni diverse e che bolla come settari coloro che, invece, prediligerebbero un discorso chiaro su tante questioni. Europa, euro, spesa pubblica, spese militari, collocazione internazionale, politica dei redditi, politiche ambientali, ecc. Ma una volta al governo, ammesso e che vada a governare, bisogna pronunciarsi su quelle questioni, e allora la voglia unitaria precedente, si traduce inevitabilmente in uno sconquasso ed una lacerazione rissosa.

No, non ci sto.

Allora cosa si fa? Questa è una domanda del tutto legittima. Ed io do una risposta a questa domanda, non la eludo di certo. Questo è il momento in cui occorre difendere la democrazia.

Ma la democrazia non è qualcosa che può essere descritta attraverso una logica binaria, ma solo attraverso la matematica del continuo. Possiamo parlare solo di livelli di democrazia. In questo quadro il compito che io assegno ad una sinistra che voglia rinascere è l'impegno di costruzione di tante casematte gramsciane nei terrirori. Organismi di massa attraverso i quali far crescere coscienza di classe, cultura, solidarietà, organizzazione e lotte sociali. Nessun impegno in velleitarie avventure elettorali. Io diserterei le urne, o lascerei al segreto delle urne la libertà di voto di ciascuno. Il gioco elettorale è un gioco dalle carte truccate, un gioco in cui una vera sinistra ha già perso a tavolino prima di giocare. Basta osservare in quale contesto mediatico e giornalistico si fanno le campagne elettorali.

Taglio qui, avrei tanto altro da dire, mi basta solo aver mostrato che le alternative ai discorsi elettoralistici esistono.

17 agosto 2019

Gaetano Piazza

You have no rights to post comments

Powered by OrdaSoft!