La sinistra e la subalternità

Su tante cose la sinistra subisce l’egemonia delle diverse destre. Europa, euro, spesa pubblica, spese militari, collocazione internazionale, politica dei redditi, politiche ambientali, ecc.

Si può essere favorevoli al libero mercato ed essere di sinistra?

Si possono sostenere le privatizzazioni?

Si può volere più Europa?

Si possono approvare le sanzioni alla Russia?

E al Venezuela?

E a Cuba?

Si può tacere su spese militari, gli F35, le missioni all’estero?

Approvare la NATO?

Il job’s act va abolito?

Anche la rivendicazione dei diritti civili, e l’antirazzismo, che in apparenza vede unita la sinistra, vengono declinati in modo diverso.

La questione immigrazione può essere vista da un’ottica di lotta comune per il miglioramento delle condizioni di lavoro, oppure in modo puramente umanitaristico.

La questione dei diritti può essere vista nell’ottica di chi intende estenderli a chi per motivi di appartenenza di classe non li ha, oppure ignorando questo aspetto. E si potrebbero fare tanti altri esempi.

La domanda si può sintetizzare così: può essere definita sinistra una sinistra che rifiuta di riconoscere l’esistenza delle classi sociali non capisce che sinistra vuol dire agosto rappresentare le classi sociali subalterne?

La sinistra o è di classe o non è.

Gaetano Piazza

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