NO TRIV, NO INCENERITORI,
NO CARBON FOSSILI, NO MUOS.
SICILIA REGIONE D’EUROPA
PARCO DEL MEDITERRANEO
La nostra Isola, ha un URGENTE ed INDIFFERIBILE bisogno di liberarsi dai tenutari delle istituzioni, per poter sbarrare la strada alle Trivelle, al Muos, agli Inceneritori e far diventare pienamente la SICILIA REGIONE d’EUROPA e PARCO (naturale, culturale, tecnologico) DEL MEDITERRANEO.

Un parlamento regionale inoperoso o dannoso, costituito da una maggioranza di ascari, che si prende beffa dell’autonomia negando la partecipazione referendaria, stendendosi a tappetino al cospetto del potere centralistico, che ha ipotecato il futuro nostro e delle nuove generazioni, trasformando i nostri mari in una risorsa per le multinazionali, che con il loro potere di influenza o di controllo dei governi degli stati, sono le principali responsabili del drammatico cambiamento climatico, che devasta i continenti e che genera il più grande esodo di massa, che coinvolgerà entro il 2100 centinaia di milioni di persone.
Nel 2007, nell’ambito delle produzioni energetiche, la Germania lanciava la strategia europea dei cosiddetti: tre 20% al 2020, mentre l’Italia guardava da un’altra parte e puntava sul nucleare, con il risultato che i tedeschi oggi sono tra i primi nel mondo nell’industria delle energie rinnovabili e il nostro Paese è fanalino di coda per la produzione d’impiantistica e ottimo mercato per l’industria tedesca.
Oggi, mentre papa Francesco emana l'Enciclica “Laudato Si” e gli USA che hanno in passato osteggiato ogni accordo globale sulle emissioni dei “gas climalteranti”, sembrano disposti, in vista della COP21 che si terrà a Parigi a partire dal 30 novembre, a sottoscrivere un protocollo vincolante sulle emissioni, che prevede -secondo il piano di Obama- la riduzione del 32 per cento dei gas serra entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005, piano su cui convergerebbe anche la Cina; l’Italia ANCORA UNA VOLTA, inchinandosi ai signori del petrolio, RISCHIA DI PERDERE UNA GRANDE OCCASIONE INDUSTRIALE, per innovare ed implementare settori strategici come energia, edilizia e trasporti, per “proiettarsi” invece, verso un modello energetico in declino: VECCHIO, SPORCO e DEVASTANTE.
La Sicilia, priva di un Piano Energetico, ma che gode di tutte le condizioni ambientali per transitare verso le rinnovabili: solare, eolico, geotermico, idroelettrico, movimento ondoso; è ridotta dal sistema politico regionale in brandelli, allo stremo economico, prima in Italia per indice di povertà e disoccupazione ed ultima per la scolarizzazione, qualità della vita e dei servizi.
La nostra Isola, ha un URGENTE ed INDIFFERIBILE bisogno di liberarsi dai tenutari delle istituzioni, per poter sbarrare la strada alle Trivelle, al Muos, agli Inceneritori e far diventare pienamente la SICILIA REGIONE d’EUROPA e PARCO (naturale, culturale, tecnologico) DEL MEDITERRANEO.

Abilmente riformulato dall'amico

Angelo Di Naro

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